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  • von Alexia Soraia Pimenta Gomes Zonca
    17,95 €

    Studienarbeit aus dem Jahr 2023 im Fachbereich Französische Philologie - Literatur, Note: 2,0, Universität Hamburg, Sprache: Deutsch, Abstract: In dieser Arbeit wird, ausgehend den Versionen "Cagliuso" von Giambattista Basile und "Le Maître Chat ou le Chat botté" von Charles Perrault, die Mensch-Tier Beziehung und die Rolle der Katze bzw. des Katers in den zwei Märchen hervorgehoben. Der erste Teil dieser Arbeit widmet sich den Märchen im Allgemeinen. Sie werden definiert und ihre Merkmale dargestellt. Auch wird der Ursprung von Märchen kurz angerissen, bevor der Märchentyp "The cat as helper" thematisiert wird. Das Leben der zwei Märchenautoren Giambattista Basile und Charles Perrault wird vorgestellt und ihre zwei Versionen werden anschließend zuerst einzeln analysiert und zum Schluss miteinander verglichen. "Der Gestiefelte Kater" gehört zu den heute bekanntesten Märchen weltweit. Nicht zuletzt dank seines Schuhwerks, welches ihm ein entscheidendes Alleinstellungsmerkmal unter allen Katzen der Literaturgeschichte sicherte. Die Geschichte über ein Tier, das seinem Besitzer dank seiner beachtlichen List ermöglicht, aus der Armut in die höchsten gesellschaftlichen Ränge aufzusteigen, lässt sich in mehreren Kulturen wiederfinden und war keineswegs eine Neuschöpfung der Brüder Grimm oder Charles Perraults. Sowohl die deutschen als auch der französischen Märchenautoren ließen sich von den früheren italienischen Versionen Straparolas und Basiles inspirieren, welche wiederum ihr Material aus dem Volksmund sammelten.

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    15,95 €

    Seminar paper from the year 2015 in the subject Romance Languages - Italian and Sardinian Studies, grade: 2,3, Christian-Albrechts-University of Kiel (Romanisches Seminar), course: Hauptseminar Literatur-Il Pentamerone fra tradizione barocca, novellistica e fiabesca, language: Italian, abstract: La fiaba di Raperonzolo è una delle fiabe più conosciute al mondo, al più tardi dalla comparsa nel 2010 del nuovo film Disney, "Rapunzel", l¿intreccio della torre, che addirittura è diventato il terzo classico d¿animazione di Walt Disney Animation Studios ad aver incassato di più nella storia. Questo successo si deve soprattutto al nuovo concetto della Disney di adattare le tradizioni fiabesche alla nuova realtà contemporanea. Pur basandosi sulla fiaba "Rapunzel" dei Fratelli Grimm, il film ha cambiato molte parti, elementi e personaggi del racconto. Sono stati introdotti elementi magaci come il fiore e i capelli di Raperonzolo che hanno il potere di guarire e ringiovanire. Comunque, il cambio più grande e rivoluzionario riconosciuto e sul quale sono state scritte molte recensioni sia positive che negative à il cambiamento dei motivi principe e principessa. "Rapunzel" infatti, non è più una giovane innocente, ma una ragazza emancipata pronta a proteggersi con la sua arma, una padella, mentre il principe non è più un ¿principe azzurrö, anzi, è un ladro ricercato dalla giustizia. Questa fiaba è la prima della sua sorte a subire un cambiamento radicale.L¿obbiettivo di questa tesina è quello di analizzare specialmente la trasformazione del motivo principessa nel racconto di Raperonzolo dal barocco fino ad oggi. Per fare ciò verranno esaminati ¿Petrosinellä di Giambattista Basile, che apparse tra il 1634 e il 1635, ¿Rapunzel¿ dei Fratelli Grimm del 1812 e infine ¿Rapunzel - l¿intreccio della torre¿ di Walt Disney Animation Studios del 2010.

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    15,95 €

    Studienarbeit aus dem Jahr 2016 im Fachbereich Romanistik - Fächerübergreifendes, , Sprache: Deutsch, Abstract: Der Mythos des Don Juans ist einer der am meisten überarbeiteten und bekanntesten weltweit. Nicht nur Autoren, aber auch Dichter, Filmregisseure und Maler haben sich von Don Juan inspirieren lassen und haben in ihren Schöpfungen ihre eigene Note hinzugefügt. Heutzutage wird ¿El burlador de Sevillä von Tirso de Molina als das ¿Ur-Don Juan¿ gesehen. Seit 1619 haben es sich zahlreichen Autoren zur Aufgabe gemacht, nicht nur die Handlungen und die Geschichte des Don Juans zu verändern, sondern auch sein Charakter. Diese versuchten dabei nicht nur ihre eigenen Ideen und Vorstellungen hinzuzufügen, aber auch den Don Juan zeitgemäßer zu gestalten. Zu diesen weltweit berühmten Autoren die im Laufe der Jahrhunderte den Don Juan Stoff neu bearbeitet haben gehören Molière, Carlo Goldoni, José Zorilla, Max Frisch, Gustave Flaubert, Lorenzo Da Ponte, Jeremy Leven und viele mehr. In der folgenden Analyse wird die bekannteste Don Juan Oper, nämlich die von Mozart in der Zusammenarbeit mit Lorenzo Da Ponte, mit dem Theaterstück von Tirso de Molina verglichen. Die Unterschiede zwischen dem mozartianischen Don Giovanni und den Burlador de Sevilla sind viele und auch bedeutend; doch es wird nicht Ziel dieser Hausarbeit sein, alle Merkmale der zwei Werke gegenüberzustellen. Vielmehr wird ein Vergleich der Charakterzüge und den davongeleiteten Handlungen angestrebt. Dabei wird anhand der beiden Primärtexten aufgezeigt, inwiefern Don Juan Tenorio Elemente eines Tricksters enthält und Don Giovanni sich ehr als ein Libertin aufzeigt. Zum Schluss wird begründet, warum da Ponte sich für diese Darstellung der Hauptfigur entschied.

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    9,99 €

    Seminar paper from the year 2014 in the subject Romance Studies - Italian and Sardinian Studies, grade: 1,7, Christian-Albrechts-University of Kiel (Romanisches Seminar), course: Literaturwissenschaft II, language: Italian, abstract: Per quale ragione viene dato il Premio Nobel della letteratura ad un uomo che suscita tante controversie, non solo nel suo paese, l¿Italia, ma anche all¿estero? In molti si posero questa domanda nell¿anno 1997, quando l¿Accademia svedese assegnò il Premio al Mistero Buffo di Dario Fo ¿che seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi¿ . Intellettuali come Geno Pampaloni e Carlo Bo criticarono la scelta dell¿Accademia considerando l¿evento ¿una barzellettä e descrivendolo come un fatto incomprensibile .Il critico letterario Alfonso Berardinelli esclamò davanti alla televisione che i membri dell¿Accademia ¿si saranno sbagliati¿ . Lo stesso Fo attesta nel suo discorso per il premio Nobel di comprendere la loro confusione dicendo con molta ironia che l¿Accademia avesse esagerato nel premiare lui, un giullare . A quell¿epoca Fo aveva 71 anni e aveva già pubblicato insieme a sua moglie Franca Rame molte opere che come il Mistero Buffo sono cariche die satira politica, sociale e religiosa. Queste opere lo hanno reso amato dagli uni e odiato dagli altri.Che cosa spinge Dario Fo a continuare ad esibirsi e pubblicare le sue rappresentazioni malgrado le forti accuse che riceve? Per rispondere a questa domanda è essenziale comprendere quale importanza ha il personaggio giullare nella sua vita. L¿obiettivo di questa tesina è di dimostrare perché e come Dario Fo si identifica con il giullare medievale. Prima di fare ciò è necessario chiarire il ruolo del giullare nel medioevo. In conclusione si esporranno inoltre le ragioni per le quali Dario Fo ha meritato di riceve il premio Nobel per la letteratura.

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    Seminar paper from the year 2014 in the subject Romance Studies - Italian and Sardinian Studies, Christian-Albrechts-University of Kiel (Romanisches Seminar), course: Kultur- und Landeswissenschaft, language: Italian, abstract: Oggi pensando all¿Italia, molti si creano un¿immagine con le tipiche caratteristiche: il mare e il sole, le canzoni e la musica, il vino e la gastronomia, l¿amore e la voglia di vivere, la bellezza del paesaggio e il fascino delle città antiche. Tutto ciò non è niente di negativo, anzi, l¿Italia si è fatta un nome tra le destinazioni più belle, non solo dell¿Europa, ma anche del mondo. Ma che dire dei suoi cittadini, gli italiani? Gli italiani si dice siano aperti, estroversi, simpatici e sono conosciuti per i multipli gesti che fanno parlando. Inoltre gli italiani sono conosciuti per essere in ogni parte del mondo. Questo non stupisce, infatti le ultime statistiche dell¿Anagrafe degli italiani residenti all¿estero (A.I.R.E.) contano 4 341 156 italiani che vivono attualmente fuori dalla loro patria. L¿Italia è un tradizionale paese di emigrazione, quindi il fenomeno dell¿emigrazione non è affatto nuovo nella storia dello stivale. Tra i primi emigranti italiani della storia ci sono Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo. Inoltre, numerose chiese ed edifici nelle grandi città europee furono realizzate e decorate grazie all¿aiuto di architetti e pittori italiani nel periodo del Rinascimento. Pur essendo oggi accettati e riconosciuti, spesso per le loro doti culinarie, gli italiani non furono sempre accolti nel passato. Un paese di cui ne è l¿esempio, è la Germania. Gli italiani in Germania sono con 651 852 rappresentanti la più numerosa delle comunità italiane all¿estero residenti in Europa, nonché la seconda comunità di stranieri in Germania. Il grande flusso migratorio di italiani in Germania ebbe luogo nel secondo dopoguerra. Gli italiani che emigravano in Germania per lavorare erano allora conosciuti come i cosiddetti ¿Gastarbeiter¿, ossia ¿lavoratori ospiti¿. Pure se la parola dà a intendere qualcosa di positivo, non furono accolti come ospiti e ricevettero pure trattamenti discriminatori.Nelle prossime pagine verranno prese in considerazione le ragioni per le quali gli italiani si sentirono costretti di emigrare dall¿Italia. Servendosi dell¿esempio Germania, verrà analizzata l¿immagine che avevano la gente locale degli immigranti italiani. Inoltre verrà esposto brevemente il cambiamento di questa immagine dagli anni settanta in poi.

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    Seminar paper from the year 2013 in the subject Romance Studies - Italian and Sardinian Studies, grade: 3,0, Christian-Albrechts-University of Kiel (Romanisches Seminar), course: Linguistik II, language: Italian, abstract: Sempre più dialetti e lingue scompaiono o corrono il rischio di essere in via d¿estinzione. L¿Italia, paese ben conosciuto per le sue vivaci parlate, è anche toccato da questo inevitabile problema. Secondo l¿UNESCO nella penisola sono 31 le lingue in pericolo . Per questa ragione vengono costituite diverse leggi allo scopo di tutelare e proteggere le cosiddette lingue di minoritarie. La legge del 15 dicembre 1999 n. 482 intitolata ¿Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche¿ elenca 12 lingue promosse dal governo, tra le quali si trova anche il francoprovenzale . Nella Valle D¿Aosta, la regione più piccola e anche meno popolata dell¿Italia viene parlata questa lingua, chiamata anche patois valdostano e vengono accumulati degli sforzi sia a livello privato che anche regionale per proteggere questo patrimonio culturale. Ogni anno hanno luogo eventi culturali come la Fe te des patois, le Concours Cerlogne, Le festival des peuples minoriaires e molte altre manifestazioni con lo scopo di far conoscere e divulgare il patois . Inoltre vengono offerti corsi come la Ecole Populaire de patois in cui i partecipanti imparano a parlare, leggere e scrivere in francoprovenzale. Anche nel campo dello svago vengono fatti sforzi per diffondere questa lingua in pericolo. Tra gli eventi più aspettati dell¿anno si trovano le rappresentazioni di scene teatrali in patois valdostano.Vedendo le diverse iniziative impegnate nel diffondere il francoprovenzale sorge la domanda se un¿ istituzione locale come un teatro può anche aiutare a fare questo. Dato che i locutori appartengono principalmente alla vecchia generazione, è necessario far sorgere l¿interesse per questo idioma fra i più giovani. È possibile che il teatro riesca a cogliere la loro attenzione? Il francoprovenzale riuscirà a sopravvivere anche grazie al sostegno ricevuto dal teatro dialettale? L¿obiettivo di questa tesina è presentare la risposta a queste domande. Prima di fare ciò verrà comunque spiegato brevemente che cosa è il francoprovenzale e come mai questa lingua viene parlata su territorio italiano. In conclusione si esporrà il futuro probabile del patois.

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    Studienarbeit aus dem Jahr 2014 im Fachbereich Französische Philologie - Literatur, Christian-Albrechts-Universität Kiel (Romanisches Seminar), Veranstaltung: Die Frankophonie in Europa, Sprache: Deutsch, Abstract: Die Schweiz bietet mit ihrer sprachlichen Situation ein besonders interessantes Erforschungsgebiet für Sprachwissenschaftler. Seit Mitte des 19. Jahrhunderts sind ihre Landessprachen Italienisch, Deutsch, Französisch und Rätoromanisch. Hinzu kommen noch verschiedene Minderheitssprachen und Dialekte die dort zusätzlich gesprochen werden, von denen 4 in den Verzeichnis des UNESCO Atlas of the World's Languages in Danger aufgelistet sind. Eine davon ist das Frankoprovenzalische, das in der Schweiz hauptsächlich in den französischsprachigen Kantonen und von nur noch rund 100.000 Sprecher verwendet wird. In früheren Zeiten wurde diese Sprache jedoch in der Suisse romande von der großen Mehrheit der Bevölkerung gesprochen und koexistierte parallel zum Französischen. Als Ergebnis dieses Koexistierens haben sich das Französische und das Frankoprovenzalische im Laufe der Zeit bis heute gegenseitig beeinflusst, sodass man im Fall der Suisse romande von einen Französisch spricht, der von den lokalen patois beeinflusst wurde. Um Sprachdynamik zwischen zwei oder mehrere Sprachen ¿ wie zum Beispiel in der Suisse romande ¿ in einen Gebiet zu beschreiben, hat Thomas Stehl, Inhaber des Lehrstuhls für Romanische Philologie an der Universität Potsdam, einen variationslinguistischen Ansatz entwickelt. An den Beispielen vom Okzitanischen in Paunat und Ste. Alvère und vom Apulischen in Canosa di Puglia hat er Daten zum metasprachlichen und sprachlichen Wissen der Sprecher, zu ihrer selektiven Sprachverwendung in der zweisprachigen Redetätigkeit sowie die daraus resultierenden sprachlichen Strukturen der Interferenz und Konvergenz erhoben und analysiert. In dieser Hausarbeit wird Stehls Ansatz näher erläutert und erklärt. Dabei wird anhand bereits vorhandenem Material versucht diesen Ansatz auf den Sprachkontakt in der Suisse romande anzuwenden. Zuerst jedoch wird ein Einblick in die Geschichte der Entwicklung der Sprachen gewährt um die heutige sprachliche Situation in der Schweiz besser verstehen zu können.

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    Studienarbeit aus dem Jahr 2014 im Fachbereich Französische Philologie - Literatur, Note: 2,3, Christian-Albrechts-Universität Kiel (Romanisches Seminar), Veranstaltung: Hauptseminar Literatur - Molière, Sprache: Deutsch, Abstract: Ziel dieser Hausarbeit ist es das Wirken der italienischen Tradition, die Commedia dell¿Arte, auf seine Komödien am Beispiel von Les Fourberies de Scapin und La Jalousie du Barbuillé zu analysieren. Dazu wird als erstes die Commedia dell¿Arte und ihr Ursprung vorgestellt. Daraufhin wird diese mit der französischen Farce verglichen und im Anschluß werden die Hauptunterscheidungsmerkmale herausgestellt. Im dritten Kapitel wird gezeigt wie Molière die Commedia dell¿Arte kennenlernte und im darauffolgenden Kapitel wird anhand von Les Fourberies de Scapin und La Jalousie du Barbuillé gezeigt welche Elemente der Commedia dell¿Arte in Molières Stücke wiederzufinden sind. Abschließend werden die Ergebnisse zusammengefasst. ¿What Shakespeare is to the English, Molière is to the French¿ Jerry L. Crawford machte diesen Satz in Großbritannien bekannt, welches gerne bei der Vorstellung von Molières Theaterstücke verwendet wird. Dass Molière so eine große Ehre verliehen wird ist nicht verwunderlich, schließlich ist Molière der größte Komödienschreiber Frankreichs gewesen und einer der bedeutendsten Europas. Zu seiner Zeit existierten aber auch anderen Komödienschreiber, die jedoch nicht so bekannt wurden wie er. Was war das besondere an Molières Komödien? Molière schaffte es die französische Komödientradition der Farce mit der spanischen, der klassischen und der italienischen Tradition zu vereinen. Daraus entstand eine neue Art Theater zu machen, welches Molière seinen guten Ruf brachte.

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    Seminar paper del año 2015 en eltema Romanística - Español, literatura, cultura general, Nota: 2,3, Christian-Albrechts-Universität Kiel (Romanisches Seminar), Materia: Varietätenlinguistik des Spanischen, Idioma: Español, Resumen: Como está escrito en un artículo de La Nación ¿por momento parece que hablan en otro idioma.¿ Se trata de los adolescentes, pero no sólo los hispanohablantes, pero de todo el mundo. Como nos muestra el ejemplo de abajo, el habla juvenil es un fenómeno internacional que se distingue de país en país. El ejemplo son frases ficticias combinadas con ejemplos de palabras de la jerga juvenil de Argentina. Lo que parece particularmente interesante, es que muchas de las palabras utilizadas por los jóvenes originan del lunfardo. Algunas de ellas han mantenido su sentido original, mientras que otras han cambiado el significado. Otro factor interesante, es que los jóvenes argentinos utilizan algunas de las técnicas que fueron también utilizadas para crear palabras en lunfardo. Tomando esto en cuenta parece que haya una relación estrecha entre el lunfardo y la jerga juvenil en Argentina. Para examinar esta situación de manera sistemática, primero se aclarará lo que en definitiva es el lunfardo, debido a que todavía hay definiciones y opiniones muy distintas sobre ello. Después se resumirá su origen y su historia tomando también en cuenta su importancia hoy en día. El próximo paso será introducir a lo que es la jerga juvenil en general y por qué los jóvenes hacen recurso de esta. En conclusión se mostrarán unas técnicas utilizadas por los jóvenes argentinos que existen también en el lunfardo y si harán unos ejemplos para mejorar la comprensión de dichas técnicas. Primero pero, vamos a ver cómo vino a la existencia el lunfardo.¿Para ello alguien que no les gusta no les cabe, y si no cumple bien con lo que se espera de él va para atrás. De todas formas, después de flashear (¿alucinar¿) y de ponerse las pilas (¿decidirse a hacer algo con energíä) hay que dejar de mandar fruta (¿decir tonterías¿) y rescatarse (¿abandonar¿) del descontrol (¿desorden¿) porque, si no, estás en el horno (¿estar perdido¿). Si pinta (¿aparecer¿) una birra (¿cervezä), jamón (¿excelente¿). Y si no, hay que tener aguante (¿resistir¿). ¿

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    Studienarbeit aus dem Jahr 2014 im Fachbereich Französische Philologie - Linguistik, Christian-Albrechts-Universität Kiel (Romanisches Seminar), Veranstaltung: Proseminar II Linguistik, Sprache: Deutsch, Abstract: Italien ist weltweit bekannt als das Land mit den vielen Dialekten. Tatsächlich kann man in der Apennin Halbinsel außer das Italienische auch zahlreiche weitere romanischen und nichtromanische Sprachen sowie Dialekte finden. Einer ihrer Regionen die aufgrund ihrer politischen und sprachlichen Situation besonders herausragt ist das Aosta-Tal. Das Aosta-Tal liegt im Nordwesten, im Dreiländereck Italien, Frankreich, Schweiz und es ist nicht nur territorial, aber auch Einwohnermäßig die kleinste Region der Apennin Halbinsel. Nichtsdestotrotz ist sie aufgrund ihrer relativ komplexen sprachlichen Situation für Sprachwissenschaftler von besonderem Interesse. Zusammen mit Trentino-Südtirol und Friaul-Julisch-Venetien ist das Aosta-Tal einer der drei autonomen Regionen Italiens mit einen Sonderstatut. Dieses Sonderstatut erlaubt die Anerkennung einer weiteren Sprache neben der Nationalsprache Italienisch in den jeweiligen Regionen. Im Falle des Aosta-Tals ist das Französische die zweite Amtssprache. Diese Stellung des Französischen macht aus der italienischen Region ein Teil der Frankophonie, also die Gesamtheit der französischsprechenden Staaten. Neben dieser zwei Nationalsprachen werden ein patois - das Frankoprovenzalische - einen germanischen Dialekt - das Walser-Deutsch - und einen italienischen Dialekt - das Piemontesische ¿ gesprochen; und weitere Sprachen und Dialekten sind durch die heutige Immigration dazu gekommen. Das Aosta-Tal gibt in seiner Verfassung an, dass das Französische die gleiche Stellung wie das Italienischen in der Region habe. Nichtdestotrotz wird mit Hinblick auf die Frankophonie im Aostatal von einen Mythos gesprochen. Der Linguist Josserand äußert sich folgendermaßen über den Zustand des Französischen im Aosta-Tal: ¿La langue française [¿] est toutefois maintenue artificiellement. ¿ ¿Elle est une façade soigneusement ravalée. ¿ Da das Französische einer der Amtssprachen vom Aosta-Tal ist, stellt sich die Frage, warum in der Region so wenige Menschen diese sprechen. Um dies zu beantworten, werde ich zunächst die wichtigsten geschichtlichen Ereignisse der Region erläutern. Daraufhin wird anhand des Beispiels Schule vorgestellt, wie die Verwendung der zwei Sprachen geregelt ist und ob diese der Anforderungen eines Bilingualismus in der Tat entspricht. Abschließend werden die Gründe für das Verschwinden des Französischen im Aosta-Tal vorgestellt.

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