Bücher von Capodiferro Vincenzo

La "Grande lettera di Ilarione ai suoi figli" è un capolavoro della spiritualità cristiana. È una lettera esoterica che ci rivela un mondo prezioso, racchiuso nello scrigno della comunità giansenista, guidata da questo Padre, che si fa chiamare Ilarione. I Piccoli dello Spirito sono coloro i quali, prendendo a cuore il monito evangelico, si sono resi piccoli per il regno di Dio. Tra questi poi vi sono alcuni, che hanno ricevuto particolari doni dallo Spirito, e sono i suoi Strumentali. Una particolare mansione riveste la piccola Elisée, depositaria particolare dei doni dello Spirito. Nella lettera Ilarione rivela l¿opera dello Spirito, ed anche le difficoltà, le gelosie che sorgono trai piccoli, in particolare da parte di Genèvieve, che lo accusa pubblicamente, lo fa processare e condannare. In maniera misteriosa Ilarione viene salvato dalla morte. L'uomo è un composto di Umanità e Divinità. La natura umana è soggetta alla corruzione ed al peccato, la natura divina dipende direttamente dalla Grazia. Tutta la storia, compreso il difficile periodo vissuto da Ilarione, dalla Rivoluzione a Napoleone, viene vista come il bandolo della Provvidenza, di cui l'uomo è interprete e fine.

Il "Corso di Psicologia Omeofisica" è frutto di una serie di meditazioni sulla psicologia razionale rivolte a quattro allievi, simbolicamente rappresentanti i quattro elementi: aria acqua terra fuoco. Si ispira all¿antica "scientia sui" di Socrate, al monito delfico: Conosci te stesso! (Redi in te!). Quest¿opera di counseling non pretende di dare cure, ma consigli, secondo il principio: "Medicus curat, Natura sanat". La Natura guarisce pure le malattie mentali. È vero! La cura proviene dalla pura naturalità, senza farmaci. La psicologia omeopatica parte da un preciso presupposto: l¿inadempienza dell¿anima alla follia. La follia è un processo necessario della Natura, che va riportato all¿uscita-fuori-di-sé: il processo estatico per eccellenza. Estasi significa uscire fuori. Così tra normalità e anormalità c¿è sì continuità come diceva Freud, ma c¿è anche un rapporto dialettico. Il processo dell¿io è sempre uscire fuori di sé e tornare in sé: "exitus" e "reditus". L¿opera ci offre uno sguardo sulle pulsioni fondamentali, le tendenze, i temperamenti, i caratteri. Solo tornando alla Natura, la grande madre, che non è matrigna, come credeva Leopardi, possiamo guarire dal male di vivere.