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Bücher der Reihe Classici della Letteratura Italiana

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  • von Guy de Guido da Verona
    14,90 €

    Le finestre erano aperte. La sala Illuminata mandava bagliori' d'incendio; E grandi luci correvano sulle zolle erbose. Il parco, laggiù, sembrava rispondere alle melodie Dell'orchestra, e rumoreggiava lontano. L'aria tepida della notte, come molle alito, Greve dell'odore delle foglie e del fieno, Veniva a carezzare le spalle, mescolando Le emanazioni dei boschi e della pianura A quelle delle carni profumate, e turbava

  • von Girolamo Tiraboschi
    18,90 €

    La decadenza della romana letteratura, che debbe essere il principale argomento di questo Volume, è un punto troppo interessante, perchè io debba contentarmi di riferirne semplicemente i successi, senza esaminarne l'origine e le cagioni. Nel decorso di questa Storia dovrem più volte vedere somiglianti vicende; cioè le lettere, or più, or meno coltivate, or tutta l'Italia, per così dire, rivolta ardentemente agli studj, ora quasi interamente sepolta in una vergognosa ignoranza. Vedremo ancora in una età un genere di scienza aver sopra gli altri stima ed applauso; un altro antiporsi a tutti in un'altra; diversi gusti in somma e diversa maniera di pensare in circostanze diverse.

  • von Federigo Tozzi
    18,90 €

    Nel millenovecento, Remigio Selmi aveva venti anni; ed era aiuto applicato alla stazione di Campiglia. Da parecchio tempo stava in discordia con il padre e non sapeva che al suo piede bucato da una bulletta delle scarpe era ormai venuta anche la cancrena. Invece credeva che stesse meglio; senza sospettare che, se non gliene facevano sapere niente, volevano tenerlo lontano da casa più che fosse possibile. Ma una sera ricevette una cartolina dal chirurgo che lo curava; nella quale era scritto che la malattia non dava più da sperare.

  • von Federico Frezzi
    14,90 €

    Del paradiso terrestre e di Enoc e d'Elia e dell'albero della scienza del bene e del male.

  • von Girolamo Tiraboschi
    14,90 €

    Se il diletto che reca la poesia, fu cagione ch'essa prima dell'eloquenza fosse coltivata in Roma, il vantaggio e l'onore che a' Romani veniva dall'eloquenza, fu cagione che questa prima della poesia giungesse alla sua perfezione. Già abbiam veduto il felice progresso che essa avea fatto fino innanzi all'ultima guerra cartaginese. L'onore in cui erano gli oratori, il potere ch'essi aveano nella Repubblica, e le dignità a cui l'eloquenza conduceva, determinarono molti tra' Romani a coltivarla con ardore e con impegno sempre maggiore. Ma dappoichè la conquista della Grecia, che non molto dopo la distruzione di Cartagine fecero i Romani, un libero e frequente commercio introdusse tra le due ...

  • von Theodor Mommsen
    18,90 €

    Antioco il grande. Nel regno di Siria sedeva sul trono dei Seleucidi sino dal 531=223 il re Antioco III, pronipote del fondatore della dinastia. Anche egli, al pari di Filippo, aveva cominciato a regnare a diciannove anni, e aveva dato sufficienti prove di attività e di energia, particolarmente nelle sue prime campagne in Oriente, per giustificare, senza tema di ridicolo, l'appellativo «il grande» ereditato con il titolo regale. Egli, più per l'indolenza dei suoi avversari e particolarmente di quella dell'egiziano Filopatore, che pei suoi talenti, era riuscito a ristabilire in qualche modo l'integrità della monarchia ed a riunire alla corona, prima le satrapie orientali della Media e dell...

  • von Giacomo Leopardi
    14,90 €

    FANCIULLEZZA DI UN¿ANIMA Del mio nascimento dirò solo, perocché il dirlo rileva per rispetto delle cose che seguiranno, che io nacqui di famiglia nobile in una città ignobile della Italia. ALLA VITA ABBOZZATA DI SILVIO SARNO (DI RUGGIERO O RANUCCIO, VANNI DA BELCOLLE). Suono delle campanelle del pagode udito di notte o di sera dopo la cena stando in letto. Mio desiderio della vita, e opinione che fosse o potesse essere una bella cosa nel Gennaio del 17, quando credeva di doverla ben presto perdere, e come allora mi sembrava bello e desiderabile quello che ora nelle stesse circostanze quanto al rimanente, mi par compassionevole...

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    14,90 €

    CURZIO. Ell'è pur vero el proverbio che i despiaceri e i piaceri non sogliano mai venir soli. E, che ciò sia, in me misero e infelice veder si puote: ch'allevatomi al servizio del mio signore, dal quale giustamente gran premio delle mie lunghe fatighe aspettavo in guidardone di mei mal spesi anni, mi ha contra mia voglia dato moglie. Che sia maledetta tanta ingratitudine che oggidí si vede in questi nostri signori regnare! che, non sí tosto dai miseri servitori el servizio han ricevuto, che l'han posto in oblio.

  • von Anton Giulio Barrili
    18,90 €

    Lettori gentili, siete mai stati ad Arezzo? Se non ci siete mai stati, vi prego di andarci alla prima occasione, anche a costo di farla nascere, o d'inventare un pretesto. Vi assicuro io che mi ringrazierete del consiglio. La Val di Chiana è una tra le più amene e le più pittoresche "del bel paese là dove il sì suona". Anzi, un dilettante di bisticci potrebbe sostenere che il sì è nato proprio in Arezzo, poichè fu aretino quel monaco Guido, a cui siamo debitori della scala armonica. Ma, a farlo apposta, Guido d'Arezzo non inventò che sei note, dimenticando per l'appunto di inventare la settima. Forse, ribatterà il dilettante di cui sopra, Guido non ha inventato il si, perchè questo era gi...

  • von Giovan Battista Guarini
    18,90 €

    Se per antica, e forse Da voi negletta, e non creduta fama, Havete mai d'innamorato fiume Le maraviglie udite, Che, per seguir l'onda fugace, e schiva De l'amata Aretusa, Corse (o forza d'amor) le più profonde Viscere de la terra, E del mar penetrando; La dove sotto à la gran mole Etnea, Non so sò se fulminato ò fulminante, Vibra il fiero gigante Contra 'l nemico ciel fiamme di sdegno, Quel son'io: già l'udiste: hor ne vedete Prova tal, ch'a voi stessi Fede negar non lice. Ecco, lasciando il corso antico e noto, Per incognito mar l'onda incontrando Del Re de' fiumi altero, Qui sorgo, e lieto à riveder ne vegno Qual esser già solea libera, e bella; Hor desolata e serva...

  • von Enrico Thovez
    19,90 €

    Quando sul limitare della fanciullezza il fantasma ridente della Poesia uscì dai veli dell'incomposto tumulto dell'essere che si affacciava bramoso alla vita, inconscio ancora della natura del proprio ardore e dei mezzi di estrinsecare la piena irrompente dell'affetto e della meraviglia, novità grandi e misteriose erano avvenute nella repubblica letteraria italiana. Gli antichi dèi erano stati sbandeggiati ed i nuovi non avevano ancora ottenuto l'exequatur dalle autorità costituite. Una grande incertezza regnava nelle scuole e più di un vecchio insegnante vi perse il latino; ma i più continuavano nel consueto indirizzo, confidando in un prossimo ristabilimento dell'ordine.

  • von Grazia Deledda
    18,90 €

    ...Sopra un tavolino accanto al letto, coperto da un antichissimo tappeto sardo di tela di lino, adorno di frange e trapunti rossi, fra chicchere e bicchieri e calici e ampolle, una candela ad olio d'oliva illuminava il semplice ambiente pulito e antico. In breve Salvatore fu tra le bianche lenzuola grossolane, e cominciò a trarre grandi sospiri, a sbadigliare, a dimenarsi, quasi stesse per sopraggiungergli un accidente. Agada, ch'era uscita portando via il catino, rientrò e avvicinandosi leggermente al letto non si stupì per lo stato del marito; egli si dimenava così tutta la notte, con un sonno inquieto e quasi nervoso, ma purchè avesse i piedi puliti, la moglie non ne faceva caso e do...

  • von Thomas Moore
    14,90 €

    Nella beata regïon del sole Cui primiera sorgendo egli saluta Fra le Perse contrade, ove ridenti Figli del raggio suo sbocciano i fiori E s'indorano i frutti in ogni riva, E leggiadro su tutte altre fiumane Il Murga la sua chiara onda rivolve Infra i boschetti e i nobili palagi Onde bella è Merou, quivi su trono, A cui lo sollevò cieca credenza

  • von Grazia Deledda
    14,90 €

    Aveva appena finito di predicare, il grosso frate barbuto, e se ne tornava al convento, anzi del convento già rasentava il muro dell'orto, di sopra del quale le nuvole bianche dei peri e dei susini in fiore lasciavano cadere una silenziosa nevicata di petali sul marciapiede deserto. Sul marciapiede opposto, di là dalla strada larga dove il sole già caldo sebbene al tramonto e un venticello che sapeva ancora di neve giocavano un loro gioco malizioso e sensuale, solo una donna passava quasi di corsa, agitata, con le mani gesticolanti, le falde della giacca che si aprivano e si chiudevano come due ali nere di sopra e viola di sotto. Rimasto indietro di qualche passo, il frate si accorse che...

  • von Alberto Boccardi
    18,90 €

    La vecchia casa, appartenente da oltre settanta anni alla famiglia dei Sant'Angelo, è sita in una delle più belle e pittoresche posizioni dell'alto Friuli. L'edificio a due piani, fabbricato nello stile de' villini veneti, è posto sul colmo di una collinetta in mezzo alla vallata ubertosa, che si stende da Tricesimo a Cividale. La vista che vi si gode è stupenda: dal grande balcone della sala al primo piano l'occhio abbraccia una distesa larghissima di paese: di fronte, nella lontananza, ritto sulla curva cerulea dell'orizzonte, l'angelo d'oro che si libra sul castello di Udine; poi, mezzo nascosti tra le spalliere de' gelseti, o surgenti come bianche fantasie in mezzo alla vastità dei p...

  • von Gabriele D'Annunzio
    18,90 €

    PONGO il tuo nome anche in fronte a questo libro che sopra tutti singolarmente tu prediligi, o Cenobiarca: in fronte a questo libro che io ti ho scritto con curiosa lentezza nella sede dell'Arte Severa e del Silenzio. Poi che l'ultima pagina fu compiuta, tu avesti comune con me quella sùbita ingannevole gioia su cui più tardi il crepuscolo primaverile diffuse un così puro velo di malinconia. E avesti comune con me il rammarico per le già lontane sere quando tu salivi alla mia cella remota e quivi, nella gran quiete conventuale, mentre fumigava entro le tazze la bevanda favorita e parevami si spandesse nell'aria il calore delle nostre intelligenze, io ti leggeva ad alta voce la mia scritt...

  • von Galileo Galilei
    18,90 €

    Io non ho mai potuto intendere, Illustrissimo Signore, onde sia nato che tutto quello che de¿ miei studi, per aggradire o servire altrui, m¿è convenuto metter in publico, abbia incontrato in molti una certa animosità in detrarre, defraudare e vilipendere quel poco di pregio che, se non per l¿opera, almeno per l¿intenzion mia m¿era creduto di meritare. Non prima fu veduto alle stampe il mio Nunzio Sidereo,dove si dimostrarono tanti nuovi e meravigliosi discoprimenti nel cielo, che pur doveano esser grati agli amatori della vera filosofia, che tosto si sollevaron per mille bande insidiatori di quelle lodi dovute a così fatti ritrovamenti: né mancaron di quelli che, solo per contradir ä mie...

  • von Umberto Fracchia
    14,90 €

    Le stelle di cui il cielo ora è pieno, appunto perchè splendono perennemente sono un indizio certo della nostra morte. Ma io che le contemplo mentre compaiono e scompaiono, a volta a volta fra le rade nuvole naviganti l'azzurro, in aggruppamenti inaspettati e nuovi, sento scendere sui miei occhi non so qual liquido filtro che mi rende oblioso così della morte come della vita. Distrattamente ascolto i rumori e le musiche del bosco, il canto dei rosignoli nell'ombra, il fruscìo dei giunchi (di seta), le voci umane giù per i campi e nell'isolata casa del mulinaio, e sento che queste cose non sono fatte per me. Troppo semplici, troppo serene.

  • von Matilde Serao
    18,90 €

    Come Maria Vitale schiuse il portoncino di casa, fu colpita dalla gelida brezza mattutina. Le rosee guancie pienotte impallidirono pel freddo; il corpo giovenilmente grassotto rabbrividì nell¿abituccio gramo di lanetta nera: ella si ammucchiò al collo e sul petto lo sciallino di lana azzurra, che fingeva di essere un paltoncino. Nella piazzetta dei Bianchi non passava un¿anima: la bottega del fabbro era ancora chiusa, la tipografia del Pungolo era sbarrata: per i vicoli di Montesanto, di Latilla, dei Pellegrini, dello Spirito Santo che sbucavano nella piazzetta, non compariva nessuno.

  • von Arrigo Boito
    14,90 €

    Chi sa giocare a scacchi prenda una scacchiera, la disponga in bell'ordine davanti a sé ed immagini ciò che sto per descrivere. Immagini al posto degli scacchi bianchi un uomo dal volto intelligente; due forti gibbosità appaiono sulla sua fronte, un po' al disopra delle ciglia, là dove Gall mette la facoltà del calcolo; porta un collare di barba biondissima ed ha i mustacchi rasi com'è costume di molti americani. È tutto vestito di bianco e, benché sia notte e giuochi al lume della candela, porta un pince-nez affumicato e guarda attraverso quei vetri la scacchiera con intensa concentrazione.

  • von Luciano di Samosata
    18,90 €

    Da allora in poi non potendo io sopportare di rimanere più a lungo nella balena, andava mulinando come uscirne. In prima ci venne il pensiero di forare nella parete del fianco destro, e scappare. Ci mettemmo a cavare; ma cava, e cava quasi cinque stadi, era niente: onde smettemmo, e pensammo di bruciare il bosco, e così far morire la balena. Riuscito questo, ci saria facile uscire. Cominciando adunque dalle parti della coda vi mettemmo fuoco, e per sette giorni ed altrettante notti non sentì bruciarsi; nell¿ottavo ci accorgemmo che si risentiva, chè più lentamente apriva la bocca, e come l¿apriva la richiudeva. Nel decimo e nell¿undecimo era quasi incadaverita, e già puzzava.

  • von Luciano di Samosata
    18,90 €

    Glicera. Quel soldato d¿Acarnania che una volta si teneva la Preziosa e poi s¿innamorò di me, quegli che aveva quella bella e ricca clamide, te lo ricordi, o Taide, o te ne se¿ dimenticata? Taide. No, i¿ me lo ricordo, o Glicerina: bevve anche con noi l¿anno passato alle feste di Cerere. Ma perchè me ne dimandi? Pare che vuoi contarmi qualche cosa di lui. Glicera. Quella tristaccia della Gorgona, che mi faceva l¿amica, me lo ha tolto con inganno. Taide. Ed ora ei non viene più da te, e si tiene la Gorgona?

  • von Luciano di Samosata
    18,90 €

    II. Luciano dipinse il suo secolo non con altri colori che con quelli della satira, che è la pittura estetica del male: se egli ebbe ragione di così fare si vedrà nella storia, pittura scientifica del male e del bene. Nel mondo antico i Greci furono il popolo eletto, a cui la Provvidenza confidò l¿educazione intellettuale dell¿umanità, ed a cui diede il più vasto e lungo impero che sia stato su la terra, perchè fu impero d¿intelligenza. Come Venere uscita delle acque in una conca marina in mezzo alle Nereidi, così l¿Ellade circondata dalle sue isole sta fra l¿Asia minore e l¿Italia, alle quali porge la mano valicando il...

  • von Pierangelo Baratono
    18,90 €

    In paese lo chiamavano il «Gufo», perchè abitava una vecchia torre diroccata, spersa fra le sabbie, dalla quale non usciva, a compiere le sue solitarie passeggiate, se non quando le tenebre calavano sulla terra e sul mare. Di lui si sapeva soltanto ch'era scultore e che veniva da una città lontana lontana. Qualche pescatore, incontrandolo sulla spiaggia nelle notti lunari, ne aveva osservato il volto bruno, nascosto nella fitta barba e sotto lo spiovere dei capelli ed ancor più rabbuiato da un'espressione indefinibile di scoramento. Un doganiere dal rifugio del suo casotto in una sera di tempesta lo aveva scorto, al bagliore dei lampi, alzare le braccia verso il cielo in un gesto di minac...

  • von Cesare Lombroso
    14,90 €

    Fra i cento e più critici che tartassarono la mia teoria sul Genio, uno solo mi ha segnalata una vera, capitale lacuna: il Sergi: quando mi obbietta, nel Monist, che io ho sì illustrata e, forse, rivelata, la natura del genio; ma non ho spiegato come sorgano le varietà così differenti dei genî. Non già - egli intendeva - che i genî differiscano essenzialmente fra loro per qualità. L'eccellere nella pittura piuttosto che nella matematica o nella strategia, non cambia punto la natura dei genî; come il variare nel sistema di cristallizzazione romboedrica o esaedrica non cambia la natura chimica del carbonato calcare, essendo in tutti comune l'esplosione, l'intermittenza, la creazione del nov...

  • von Luciano di Samosata
    18,90 €

    Micillo. Ti colga una saetta di Giove, o gallo maladetto, che m¿invidii un poco di bene, ed hai così stridula voce. Io ero ricco, io facevo un sogno dolcissimo, io nuotava in un mare di contentezza, e tu con un acutissimo strillo m¿hai svegliato. Ah! neppur la notte posso fuggire questa mia povertà più scellerata di te. Ma a quanto io m¿accorgo, tutto è gran silenzio ancora, ed io non sento, come al solito, quel brivido mattutino, che per me è sicuro segno dell¿avvicinarsi del giorno: appena è mezzanotte; e costui sta vigilante come se guardasse il vello d¿oro: e come il sole è andato giù s¿è messo a schiamazzare. Ma non dubitare: come sarà dì, ti concerò io con un bastone. Ora mi sfuggir...

  • von Luciano di Samosata
    18,90 €

    Diogene. O Polluce, i¿ vö darti un incarico. Poichè tosto ritornerai su, chè, pensomi, spetta a te di riviver dimani, se mai ti avvieni in Menippo il cinico (lo troverai in Corinto presso il Craneo, o nel Liceo, deridendo i filosofi che si bisticcian tra loro), digli così: O Menippo, Diogene ti esorta, se hai riso a bastanza delle cose della terra, a venir qui, dove riderai di più ancora. Costà il riso aveva sempre un certo dubbio, quel tale dubbio: chi sa bene quel che sarà dopo la vita? ma qui non cesserai di ridere di tutto cuore, come fo io adesso; massime quando vedrai i ricchi, i satrapi, i tiranni così miseri e trasfigurati che si riconoscono ai soli lamenti; e come son co...

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    29,90 €

    Musa, quell¿uom di moltiforme ingegno Dimmi, che molto errò, poich¿ebbe a terra Gittate d¿Iliòn le sacre torri; Che città vide molte, e delle genti L¿indol conobbe; che sovr¿esso il mare Molti dentro del cor sofferse affanni, Mentre a guardar la cara vita intende, E i suoi compagni a ricondur: ma indarno...

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    19,90 €

    Poiché la nave uscì dalle correnti Del gran fiume Oceàno, ed all'Eèa Isola giunse nell'immenso mare, Là 've gli alberghi dell'Aurora e i balli Sono, e del sole i lucidi Levanti, Noi dalla nave, che fu in secco tratta, Scesi, e corcati su la muta spiaggia, Aspettammo dell'alba il sacro lume. Ma come del mattin la bella figlia Colorò il ciel con le rosate dita,

  • von Giulio Pinchetti
    18,90 €

    Dappoi che il canto s'è mutato in ghigno, E vizio non discerpi ove non rida E dottamente grondi di maligno, Dappoi che tempio al Vero unico è Mida, E che il cantor de l'amorosa scienza In soli iconoclasti il còr confida, O Satira, te invoco: e te, o Prudenza, Toga sdruscita e inutile, rigetto, E sulla cetra, in libera cadenza, Tintinnire farò l'ira del petto.

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