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Il diabete è una delle più importanti cause di morbidità e mortalità in tutto il mondo. Tra i pazienti diabetici con coronaropatia il rischio per una prognosi peggiore aumenta notevolmente. Secondo le ultime evidenze questo aumento del rischio è già evidente nel pre-diabete suggerendo un continuum patologico e sottolineando l¿importanza di un¿appropriata caratterizzazione glucometabolica, specialmente nei pazienti coronaropatici. Nella nostra casistica di pazienti indirizzati ad una riabilitazione degenziale dopo un evento coronarico acuto (infarto miocardico o intervento cardiochirurgico di bypass aorto-coronarico) è stata riscontrata, mediante una prova da carico di glucosio, un¿elevata prevalenza di alterazioni del metabolismo glucidico (AGM) in soggetti senza diabete noto. I pazienti affetti da questa condizione di pre-diabete presentavano un ridotto recupero funzionale dopo il ciclo di riabilitazione cardiologica rispetto ai normoglicemici e una ridottta capacità funzionale in termini assoluti.

I prodotti di Cinta Senese risultano caratterizzati dalla tecnica di allevamento e alimentazione utilizzata. L¿obiettivo è stato quello di valutare le performance produttive di suini di razza Cinta Senese alimentati con pascolo erbaceo per periodi di diversa durata. Sedici soggetti sono stati divisi in due gruppi e sottoposti ad un diverso regime alimentare: il primo ha ricevuto un¿alimentazione a base di soli cereali, mentre il secondo ha usufruito di pascolo erbaceo con un¿integrazione di mangime dello stesso tipo del primo. L¿introduzione dell'erba nella dieta non sembra influenzare il peso della carcassa e le sue diverse componenti, conferendo invece alle carni ottime caratteristiche in termini di tenerezza e sapidità. Ciò può deporre a favore della possibilità di gestire la fase di finissaggio sostituendo il 50% della dieta con il pascolo: l¿utilizzo del pascolo erbaceo nella fase di finissaggio potrebbe anche permettere, così, di inserire l¿allevamento della razza Cinta Senese, generalmente condotto in modo semi-brado o brado, in una vera e propria rotazione agronomica dei terreni a disposizione dell¿allevatore.

Nel mondo del lavoro sanitario gli infortuni a carico del tratto lombare sono la patologie più diffuse che costringe a casa il lavoratore con un danno fisico all¿apparato muscolo-scheletrico. Il 20% degli infortuni lavorativi avviene a livello del rachide lombare durante la movimentazione di carichi pesanti con manovre eseguite in modo imprudente. Lo studio prende in esame i carichi di lavoro effettuati in ambiente sanitario per la loro natura eccezionale proponendo un modello di valutazione del rischio per gli operatori e strumenti per abbatterlo.

Il lavoro si inserisce nell¿ambito tematico dell¿ambiente/costruito, riferendosi il progetto di ricerca sia al costruito esistente, sia fornendo strumenti di analisi del progetto del nuovo. Infatti la ricerca è finalizzata alla strutturazione di un database che consenta di sistematizzare in modo unico ed unitario gli organismi edilizi nelle loro sottoparti complesse ed elementari, fino ad inserire nel prodotto derivato da questa struttura tutti gli elementi componenti dei manufatti edilizi, a partire dagli stessi prodotti edilizi; l¿obiettivo dello studio vuole consentire una lettura del sistema edilizio tramite l¿analisi delle sue relazioni, puntando quindi a strutturare non la complessità del sistema stesso, ma definendo le possibili caratteristiche dei suoi elementi componenti. La ricerca ha quindi portato ad un¿ipotesi di integrazione di un know-how strettamente specialistico del nostro settore disciplinare, con quello di altri ambiti scientifici, specificatamente il knowledge management e l¿informatica, così da tentare di perfezionare il sistema metodologico della scomposizione ed analisi dell¿organismo edilizio.

A seguito dell¿attentato alle Torri Gemelle, anche la cinematografia americana ha subìto il colpo della violenza patita in casa, tanto da invertire alcune tendenze narrative insite nel proprio DNA sin dai tempi del cinema degli albori. La cinematografia post 11 settembre di registi come Spike Lee, David Cronenberg, Joel ed Ethan Coen, Robert Altman, M. N. Shyamalan, Darren Aronofsky, Clint Eastwood, ha molti aspetti in comune: pone al centro il tema dell¿identità, con scenari agorafobici, e personaggi che hanno paura di varcare i confini del vivere quotidiano. In questi film, la frontiera si pone come luogo catastrofico. Oggetto di questo studio non sono quei film che trattano esplicitamente vicende storiche o che fanno dell¿attentato alle Twin Towers il proprio nucleo tematico, ma la restante cinematografia che, accusato il colpo della sciagura, ne reca, a più livelli, i segni.

L¿ elaborato verte sul problema sempre più diffuso dell¿abbandono scolastico. Questa scelta nasce soprattutto grazie all¿interesse maturato per i minori durante i tirocini svolti presso un consorzio. Si analizzano principalmente il ruolo della scuola e dei servizi sociali portando anche degli esempi di progetti al livello nazionale, delle province di Torino e Biella e anche un caso finlandese per verificare come tale problema viene affrontato e risolto nei paesi socialmente e politicamente più avanzati. Si cerca di capire quali sono i soggetti più a rischio di abbandono scolastico e di analizzare le teorie interpretative della devianza per comprendere al meglio questo fenomeno. Molto importante per affrontare nel modo più adeguato la prevenzione dell¿abbandono scolastico è creare una sinergia fra diverse figure che ruotano intorno ai ragazzi e che sono principalmente la famiglia, la scuola, i servizi sociali che grazie alla collaborazione tra loro affrontano il problema ricercandone le cause e trovandone una possibile soluzione.

L¿opinione pubblica di solito non sa quali possono essere le cause alla base degli allontanamenti di minori, il lavoro che precede l¿allontanamento stesso, chi lo disponga e come questo sia attuato concretamente. L¿assistente sociale che ¿porta via i bambini¿ è più uno spettro che anima l¿immaginario collettivo che non una rappresentazione di ciò che avviene realmente. Nella quotidianità del lavoro sociale con le famiglie in difficoltà, le azioni di protezione nei confronti dei bambini e dei ragazzi devono evitare il ricorso a misure di allontanamento. Talvolta, però, l¿allontanamento si rivela inevitabile, altre volte, non ricorrere all¿allontanamento è possibile attraverso un¿attenta attività di prevenzione. L¿obiettivo principale della ricerca condotta in tale ambito, è consistito nel valutare l¿efficacia di interventi e progetti, implementati presso i Servzi Sociali di Caluso, rivolti ai minori, con il fine di rilevare la necessità o meno di modificarli o implementarne di nuovi, andando anche ad analizzare se hanno una funzione preventiva e di sostegno alla genitorialità, oppure agiscono esclusivamente in situazioni di emergenza.

L¿epidemiologia geografica o spaziale è quel settore dell¿epidemiologia che si occupa di studiare la distribuzione delle patologie sul territorio e la loro correlazione con potenziali fattori di rischio, allo scopo di ottenere prove scientifiche utili per ipotizzare relazioni causali. L¿analisi geografica ha, quindi, come scopo principale quello di evidenziare specifiche tendenze spazio-temporali di eventi sanitari in un¿area geografica definita, mettendo in relazione le variazioni che vengono osservate nel carico sanitario, con la distribuzione di possibili determinanti di malattia nello stesso territorio. Nel seguente elaborato si mettono in evidenza alcune metodologie statistiche utili per l¿analisi della distribuzione geografica di eventi sanitari (conteggi) applicate alla mortalità per neoplasie respiratorie nel 1988-2010 all¿interno dell¿ASL 2 di Savona. La descrizione delle tendenze spaziali della mortalità nella regione in studio è avvenuta grazie alla produzione di mappe nelle quali sono state illustrate le stime di rischio relativo di decesso per ognuna delle 69 aree (comuni e circoscrizioni) in cui è amministrativamente suddivisa la ASL 2.

Negli ultimi anni, molte frontiere geografiche, sociali e culturali sono state eliminate dando così origine ad un progressivo aumento del numero di beni e persone coinvolti nella circolazione mondiale tra vari Stati. Da qui è sorta l¿esigenza comune di ricercare misure atte a incrementare la sicurezza dei cittadini e delle infrastrutture critiche. Ciò ha ravvivato l¿interesse dei governi di molti Paesi verso le tecnologie biometriche e l'attenzione della società verso i delicati aspetti etici implicati.

Le città italiane e le dinamiche territoriali nei decenni sono profondamente cambiate, e con esse sono cambiati gli strumenti in grado di gestire tali trasformazioni. Il libro si prefigge un duplice obiettivo, ossia quello di ricostruire la storia dell'urbanistica italiana, partendo dalle prime leggi ottocentesche e arrivando fino ai giorni nostri, con il nuovo quadro costituzionale e le proposte di legge nazionale sui principi fondamentali in materia di governo del territorio presentate in Parlamento, la cui comparazione critica rappresenta la seconda finalità dell¿opera. Tale confronto è stato strutturato attraverso schede tematiche comparative, che hanno messo in evidenza gli aspetti positivi e le criticità delle varie proposte di legge, permettendo di arrivare alla conclusione degli approfondimenti svolti, ossia la configurazione delle complesse caratteristiche che deve possedere la legge nazionale, con la successiva stesura di un testo unificato delle proposte analizzate. Il libro risulta così un esaustivo compendio del punto di approdo del dibattito disciplinare ed un indispensabile punto di partenza per una nuova disciplina sul governo del territorio.

È l¿assunzione di sostanze stupefacenti ad indurre il soggetto alla commissione di reati, o è la criminalità ad avvicinare il soggetto al mondo delle droghe? Droga e criminalità da sempre sono state considerate due variabili fortemente correlate tra loro. Tuttavia, superficialmente spesso si arriva a credere che la sola assunzione di sostanze psicotrope possa indurre il soggetto alla commissione di reati di varia natura e gravità, così come si pensa che la criminalità possa intrappolare l¿individuo nell¿universo delle droghe. Eppure, nella maggior parte dei casi intervengono una serie di fattori che intermediano questo legame, rendendo nulla l¿ipotesi di causalità lineare che da sempre è stata associata a questi fenomeni. Questa ricerca, realizzata all'interno della Casa di Reclusione di Bollate (MI), è nata allo scopo di individuare e mettere in luce l¿esistenza di una o più variabili moderatrici e modulatrici della relazione che sussiste tra il consumo di sostanze stupefacenti e la condotta criminale, la cui influenza sul legame suddetto non è stata ancora indagata, partendo dell¿idea che una relazione causa-effetto sia riduttiva, semplicistica e non esplicativa di questo legame.

L¿area oggetto di studio si caratterizza per la sua centralità fisica all'interno del contesto urbano bergamasco. L¿intervento si estende dal bordo della città ottocentesca consolidata fino a sud del tracciato ferroviario, e costituisce un importante nodo di interscambio. Se la ferrovia da un lato svolge una fondamentale funzione di collegamento ai territori circostanti, dall'altro costituisce una barriera fisica alla mobilità in direzione nord-sud, fissando il superamento del bordo ferroviario come tema costante nel dibattito sulla crescita urbana di Bergamo. L¿obiettivo consiste nel ricucire l¿area della stazione al tessuto esistente. La scelta morfologica strategica dell¿intervento è la configurazione di un organismo architettonico, articolato su più livelli, che ponendosi in posizione frontale rispetto l¿asse Ferdinandeo risale fino a livello del ¿nuovo suolö impostato sopra i binari della linea ferroviaria. Il vantaggio riferibile alla configurazione di tale nuovo suolo è il superamento fisico e morfologico della cesura urbana causata dal fascio dei binari che divide per un chilometro e mezzo la parte nord dalla parte sud della città di Bergamo.

Il lavoro contiene un'articolata indagine, di taglio ricostruttivo e critico, della normativa sovranazionale e di quella italiana, penale e para-penale, in tema di immigrazione clandestina. Segue l'analisi, condotta secondo il modello delle scienze integrate, delle alternative alla vigente disciplina e, in particolare, della possibilità di una deregolamentazione del controllo dei flussi. Il diritto penale - ma anche quello punitivo amministrativo - dell¿immigrazione appare, allo stato, per un verso inefficace e, per altro verso, in contrasto con i principi fondamentali del nostro ordinamento: problematici risultano l'individuazione del bene giuridico, l'anticipazione della tutela a condotte inoffensive e l'orientamento dell'intervento punitivo, in contrasto con il finalismo rieducativo, a finalità simboliche e di mera esclusione. In prospettiva di riforma,il diritto penale dovrebbe invece costituire,anche in subiecta materia, solo un tassello - da usare come extrema ratio - di un'ampia strategia politico-sociale, tendente ad eliminare i fattori di disagio socio-economico, culturale ed istituzionale che generano fenomeni di criminalità, e volta all¿integrazione dei migranti.

Delocalizzazioni e Ricostruzioni sono avvenute nei secoli dovute a contingenze naturali, culturali, politiche, economiche o a evoluzioni della scienza delle costruzioni e dei materiali, producendo un¿inevitabile frattura nella concezione dell¿architettura e nel rapporto tra questa e l¿esistente. È il caso dei terremoti del XX secolo in Italia: Belice e Friuli e dei centri storici irpini, di nascita sannitico-romana, formazione medievale, sviluppo ottocentesco e declino del XX sec. Il terremoto è una battuta d'arresto e il Piano di Recupero (Legge 219/81) è strumento di intervento attraverso il quale la ricostruzione viene affrontata. La ricerca si declina nello studio di 5 documenti di Piano, nel confronto con lo stato di fatto, considerando elementi culturali/tecnici a disposizione in quegli anni, precedenti esperienze, dibattiti sulla tutela dei centri storici. È un primo approccio sistematico, una lettura storico-critica di ciò è avvenuto in 30 anni in Irpinia, restituisce un abaco di pratiche formativo della storia di questi paesi, da cui si può ripartire al fine di tutelare singoli aggregati e insieme paesaggistico in un più ampio progetto di pianificazione e conservazione.

Il presente manoscritto è il risultato di una ricerca riguardante principalmente le testimonianze delle donne italiane deportate nei campi di concentramento nazisti. La ricerca ha come obiettivo principale quello di dare voce ad un tipo particolare di esperienza, quella femminile, di cui troppo spesso si parla in maniera generica, senza entrare nei dettagli di quelli che sono stati invece particolarissimi percorsi di dolore, malattia e morte, ma anche di resistenza, lotta, strategia di sopravvivenza peculiari di un mondo femminile del quale si tentava di distruggere l¿identità specifica. Ma è stato proprio tentando di negare ogni identità di genere alle prigioniere che, paradossalmente, è stata fornita loro la forza di riaffermare la propria femminilità, anche se mutilata o dolorosa...

In questo testo viene analizzata l¿importanza della comunicazione non verbale tra i neonati e la loro figura di accudimento, ritenendo di fondamentale importanza da parte delle figure adulte una buona conoscenza dei significati delle espressioni facciali nei bambini. Le numerose pubblicazioni riportate confermano che un¿appropriata conoscenza di queste espressioni facciali sia utile per rispondere adeguatamente alle richieste del bambino, instaurando così una buona sintonia che si concretizza in una sua maggior sicurezza. Una attenta osservazione dei segnali mimici del viso può inoltre essere utile a percepire difficoltà o stranezze che potrebbero con il tempo diventare deficit nelle competenze emotive e sociali del bambino. Una particolare attenzione è stata posta nei confronti delle madri sofferenti di depressione o ansia in quanto la loro interpretazione delle espressioni facciali non risulta essere sempre corretta e la possibilità di sensibilizzarle a tal riguardo non può che essere loro di grande stimolo.

Dare una definizione precisa e contestualizzata del fenomeno del bike sharing non è semplice in quanto sono presenti svariati sistemi diversi a livello mondiale. La sua traduzione italiana è ¿condivisione della biciclettä. Tuttavia nell¿agosto del 2011 si è cercato di dare una definizione che accomuni i principali esempi di bike sharing: ¿è un servizio di noleggio biciclette a breve termine, self-service, organizzato a rete e messo a disposizione su spazi pubblici, che consente di lasciare la bicicletta in una stazione diversa da quella di prelievo ed è pensato per diversi tipi di utenti¿.