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La collocazione strategica dei Colli Euganei nel territorio del Padovano e nello Stato di Terra della Serenissima Repubblica, ha consentito a questo territorio uno sviluppo urbanistico e sociale molto ampio. L'economia del territorio era fondata su molti elementi spesso basilari per la sussistenza della città di Venezia. Tutti questi venivano gestiti attraverso vie di comunicazione prettamente d'acqua e basati su un sistema amministrativo e di controllo che è stato alla base della cultura veneta: le Ville padronali disseminate lungo il territorio. L'opera vuole studiare l'evoluzione urbanistica dei Colli Euganei nel corso dei secoli del governo della Repubblica di Venezia, osservando inoltre alcune opere architettoniche di particolare pregio.

L¿isola di Cipro, situata in un punto strategico per il commercio del Mediterraneo orientale, ebbe un ruolo preminente negli scambi di questa area durante il Medio e Tardo Bronzo, in gran parte a seguito della produzione e della lavorazione del rame. I rapporti tra Cipro e l¿Egitto si svilupparono notevolmente durante il Medio Bronzo cipriota corrispondente al periodo Hyksos in Egitto, come è attestato dai rinvenimenti ceramici ciprioti nel sito di Tell el-Dab¿a. Le relazioni proseguirono intensamente per quasi tutto il Tardo Bronzo quando, stando ai documenti egiziani relativi ad Aläia, le merci di scambio tra i due paesi includevano non solo il rame, ma anche legno, unguenti egiziani, oro e numerosi altri oggetti che non lasciano tracce archeologiche. E¿ significativo a questo riguardo, come dimostrato dalle tavolette di Amarna, che il rapporto tra il re di Cipro e il faraone era sostanzialmente di parità politica. La presente opera è un catalogo dei reperti archeologici più rappresentativi databili tra il 2000 e il 1050 a.C.

I problemi dell¿habitat insalubre e periferico in Marocco, si sono dimostrati poco risolvibili attraverso interventi puntuali: essi infatti hanno le loro radici nella disgregazione dell¿assetto tradizionale e nella caduta delle economie agricole e di sussistenza locale. Questo antico equilibrio, ormai perduto, potrà essere ricreato su nuove basi se si creeranno nuove risorse territoriali e nuove opportunità. La politica oggi attuata sembra percorrere una direttrice corretta, attentamente valutata attraverso Piani Strategici in grado di prefigurare punti di forza e di debolezza. Tuttavia le incognite sono molte e legate ai fattori esogeni che rendono l¿operazione rischiosa, ma complessivamente controllabile, nei suoi effetti complessivi.

I dizionari e i testi letterari, pur costituendo una importante fonte documentale per approcciare il tema del bullismo, non si rivelano sufficienti per ricostruire lo sviluppo diacronico della problematica del bullismo. E' necessario pertanto ripercorrere l'evoluzione del fenomeno attingendo da fonti differenziate. Le definizioni finora elaborate presentano tra loro rilevanti difformità, ciononostante oggi è possibile ragionare su un quadro di conoscenze certamente in grado di rappresentare il problema. Il testo pone tre questioni centrali, non disgiunte, riguardanti il tema del bullismo: la prima è riconducibile alla definizione di ¿bullismö e ai concetti che tale definizione esprime; una seconda ha attinenza con il ruolo svolto dalla ricerca scientifica nell¿orientare il processo che ha visto il bullismo trasformarsi da fatto individuale e localizzato a fatto collettivo e sociale; una terza prospettiva di analisi si riferisce alla reazione sociale conseguente alla conoscenza dei fatti di bullismo i quali, strumentalmente, vengono sempre più proiettati all¿interno della questione più generale riguardante la sicurezza.

Il 3 agosto 1778 la rappresentazione dell¿"Europa riconosciuta" di Salieri inaugurava il nuovo teatro alla Scala; a un anno di distanza con la "Fiera di Venezia", opera del medesimo compositore, apriva le porte il teatro della Canobbiana. Diversi sono gli studi circa le origini, le caratteristiche architettoniche e gli spettacoli messi in scena nei primi decenni dalla loro apertura, ma ancora poco si sa della gestione artistica e amministrativa dei due teatri milanesi alla fine del Settecento. Questo lavoro, attraverso la ricerca di documenti d¿archivio inediti e la raccolta di testimonianze coeve pubblicate sulla stampa periodica, cerca di far luce su quale fosse effettivamente lo stato dei teatri milanesi negli anni a cavallo tra Sette e Ottocento e su come il governo francese, che subito vide in essi una potente forma di propaganda di idee rivoluzionarie, intervenne per migliorare la qualità degli spettacoli e la disciplina del pubblico.

Il libro si articola in tre parti fondamentali. All'inizio vengono presentate le vicende individuali e artistiche di Prokof'ev e di Eisenstein e il contesto storico in cui hanno vissuto e operato. La seconda parte è dedicata all'analisi delle musiche scritte per il film "Alexandr Nevskij". Ogni tema è analizzato in maniera particolareggiata nella linea melodica e nell'orchestrazione con costante riferimento ai personaggi, alle scene, ai sentimenti dei protagonisti; in particolare viene evidenziato il ricorrere di alcuni leitmotive. E'sottolineato lo scontro delle forze in campo, metafore del bene e del male, del sacro e del profano, contrapposizioni che vengono incarnate da una parte dal contrasto tra nero e bianco, i colori dominanti nel film, dall'altra dall'accostamento tra consonanze e dissonanze. L¿ultima sezione del lavoro si occupa infine del valore musicale di "Alexandr Nevskij" con spiccato riferimento alla "Cantata op.78 per coro, contralto e orchestra" che Prokof'ev trasse dall'integrale della colonna sonora.

Come è stato possibile che un organo espressamente voluto da un monarca, inizialmente un monarca assoluto, sia potuto resistere nel tempo con delle trasformazioni che ne hanno ampliato gli ambiti di riferimento e di azione invece di ridurli? Come è stato possibile che attraverso la trasformazione più radicale della storia italiana, la nascita della Repubblica nel 1946 l¿entrata in vigore della Costituzione nel 1948, il Consiglio di Stato sia potuto non solo sopravvivere ma vedere riconosciute costituzionalmente le sue funzioni e prerogative? Come il Consiglio di Stato è cambiato negli anni? Come è arrivato ad affrontare tale fase di passaggio? Perché è stato costituzionalizzato? Chi ha lavorato per questo e soprattutto come si è lavorato per non far scomparire l¿attuale massimo organo di giustizia amministrativa nel nostro paese? Non sono domande dalle risposte scontate: così come non è stato pacifico il passaggio dal periodo preunitario a quello unitario e liberale, così non lo è stato nel periodo della fase Costituente.

L¿opera si propone di fornire un quadro sinottico e comparativo degli strumenti di tutela della proprietà intellettuale nell'evolversi dei rapporti di mercato. Vengono così illustrati i diversi sistemi di risoluzione alternativa delle controversie e , in particolare, ci si sofferma su ogni articolo del Regolamento WIPO per far luce sui principali aspetti procedurali. Il volume è corredato inoltre da modelli di clausole contrattuali e un¿Appendice normativa, nella quali sono riportate sia le previsioni relative al procedimento ordinario WIPO, sia le norme regolanti il procedimento speciale abbreviato.