Über ALLA CONQUISTA DEL PANE
Le belle, deliziose serate che passammo! Io entrava nel vostro salotto solferino-pallido, le guancie imporporate di timidezza, il cuore commosso, sfiorando i ricchi tappeti per sorprendervi il pensiero che mi chiamava alla sfuriata dei baci. Voi, spruzzata da un bagliore crepuscolare, inchinata sulla tastiera, le pupille lampeggianti nella dolcezza lattea, sprigionavate un sospiro che era tutta una promessa e, colle bianche manuccie che affoltavate nel mucchio dei miei capelli selvaggi, mi soffocavate la bocca sulla bocca. Quale sorgente inesauribile misteriosa di voluttà. Voi suggevate perdendovi e io vi rimanevo perduto.
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