Über Benandanti Battaglie mitico-rituali tra le Alpi e il Caucaso
I BENANDANTI FRIULANI: NUOVA INTERPRETAZIONE, DATI INEDITI, RISCOPERTO L'INTROVABILE PRATO ROTONDO DI MALISANA, NUOVI DOCUMENTI DELL'INQUISIZIONE, ARCHIVI E VARIANTI DIALETTALI DEL NOME "BENANDANTI", SOLTANTO UNO SU 80.000 NEONATI NELL'AMNIO o "CAMICIA".
Le battaglie rituali dei Benandanti friulani - sepolte per secoli negli archivi dell'Inquisizione medioevale - sono state riportate alla luce dallo storico Carlo Ginzburg. Da allora, vari studiosi si sono occupati di approfondire l'argomento. La maggior parte di essi si sono attenuti ad esaminare gli atti di archivio, riguardanti i processi inquisitoriali. Nessuno sembra aver compreso che ogni tradizione rituale si sviluppa in un proprio ambiente storico-culturale, che deve essere esaminato nel suo insieme. In realtà, i giudici ecclesiastici non hanno minimamente considerato quanto era estraneo al loro obiettivo, cioè quello di sanzionare le pratiche superstiziose e ogni deviazione eretica dal dogma cristiano.
Antropologicamente racchiusi nei limiti della loro cultura dotta e cittadina, impegnati a contrastare ogni residuo dell'antico paganesimo rurale, essi non si sono mai occupati di ciò che sopravviveva lungo le valli montane, per capire quali credenze e quali tradizioni calendariali permeassero la realtà del villaggio contadino. La rivalutazione e gli approfondimenti operati dall'autore, riguardo alle testimonianze folkloriche e linguistiche, raccolte tra le Alpi, il bacino carpatico-danubiano e le montagne del Caucaso, offrono una nuova prospettiva interpretativa delle battaglie rituali e delle origini stesse del nome Benandanti.
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