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Esistere è peccare? Il peccato come rottura tra essenza ed esistenza

Über Esistere è peccare? Il peccato come rottura tra essenza ed esistenza

Concentrandosi sul peccato in Pelagio come possibilità nell'esercizio della libertà e della responsabilità individuale, il Prof. Luiz Carlos Mariano Da Rosa evidenzia la difesa della neutralità che coinvolge la creazione dell'essere umano e la sua capacità di bene e di male, sottolineando la libertà della volontà e la sua assoluta indeterminatezza, che lega il peccato alla scelta. In questo modo, il testo mostra il peccato in Agostino come un fatto e un atto in termini di libertà, responsabilità e colpa personale, nella misura in cui l'essere umano si costituisce come tale in uno stato di santa innocenza, in un processo che attribuisce al peccato la condizione di prodotto della scelta dell'uomo attraverso l'esercizio della sua libertà e della sua piena consapevolezza, convergendo in un evento che, sulla base dell'atteggiamento di Adamo, impone alla sua posterità la condizione di assoluta depravazione e di ineluttabile colpevolezza. Così, esaminando il peccato come simbolo razionale tra Pelagio e Agostino secondo Paul Ricoeur, la ricerca afferma la necessità di un processo capace di decostruire il concetto alla luce dell'emergere dell'intenzione ortodossa come significato retto ed ecclesiale.

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  • Sprache:
  • Italienisch
  • ISBN:
  • 9786206667292
  • Einband:
  • Taschenbuch
  • Seitenzahl:
  • 84
  • Veröffentlicht:
  • 30. November 2023
  • Abmessungen:
  • 150x6x220 mm.
  • Gewicht:
  • 143 g.
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Beschreibung von Esistere è peccare? Il peccato come rottura tra essenza ed esistenza

Concentrandosi sul peccato in Pelagio come possibilità nell'esercizio della libertà e della responsabilità individuale, il Prof. Luiz Carlos Mariano Da Rosa evidenzia la difesa della neutralità che coinvolge la creazione dell'essere umano e la sua capacità di bene e di male, sottolineando la libertà della volontà e la sua assoluta indeterminatezza, che lega il peccato alla scelta. In questo modo, il testo mostra il peccato in Agostino come un fatto e un atto in termini di libertà, responsabilità e colpa personale, nella misura in cui l'essere umano si costituisce come tale in uno stato di santa innocenza, in un processo che attribuisce al peccato la condizione di prodotto della scelta dell'uomo attraverso l'esercizio della sua libertà e della sua piena consapevolezza, convergendo in un evento che, sulla base dell'atteggiamento di Adamo, impone alla sua posterità la condizione di assoluta depravazione e di ineluttabile colpevolezza. Così, esaminando il peccato come simbolo razionale tra Pelagio e Agostino secondo Paul Ricoeur, la ricerca afferma la necessità di un processo capace di decostruire il concetto alla luce dell'emergere dell'intenzione ortodossa come significato retto ed ecclesiale.

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