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Preferiamo la musica con contenuti ultrasonici?

Preferiamo la musica con contenuti ultrasonici?von Jonathan Madden Sie sparen 16% des UVP sparen 16%
Über Preferiamo la musica con contenuti ultrasonici?

Sebbene sia generalmente accettato che gli esseri umani non possano percepire frequenze superiori a 20kHz, recenti ricerche hanno dimostrato che è possibile farlo attraverso la conduzione ossea. È stato dimostrato che le frequenze superiori al campo uditivo hanno un effetto sul cervello. Se confrontati con gli effetti delle frequenze udibili sul cervello, i risultati sono quasi uguali. Il professor James Boyk dell'Istituto californiano di tecnologia ha dimostrato che "un membro di ciascuna famiglia di strumenti (archi, legni, ottoni e percussioni) produce energia fino a 40 kHz o oltre". Le apparecchiature audio convenzionali generalmente limitano le frequenze che possono registrare e riprodurre, da 20Hz a 20kHz. Questo deriva dagli anni '70, quando si stavano creando i compact disk e i supporti di memorizzazione erano molto piccoli. Limitare le frequenze permetteva di risparmiare spazio. La domanda posta in questo libro è: "Preferiamo la musica con contenuti ultrasonici?". Questa domanda nasce dall'idea che, forse, il motivo per cui preferiamo andare a un concerto piuttosto che ascoltare il cd di tale concerto è perché dal vivo abbiamo anche un contenuto di ultrasuoni che influenza il nostro cervello e la percezione della musica presentata.

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  • Sprache:
  • Italienisch
  • ISBN:
  • 9786207093830
  • Einband:
  • Taschenbuch
  • Seitenzahl:
  • 80
  • Veröffentlicht:
  • 25. Januar 2024
  • Abmessungen:
  • 150x6x220 mm.
  • Gewicht:
  • 137 g.
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Beschreibung von Preferiamo la musica con contenuti ultrasonici?

Sebbene sia generalmente accettato che gli esseri umani non possano percepire frequenze superiori a 20kHz, recenti ricerche hanno dimostrato che è possibile farlo attraverso la conduzione ossea. È stato dimostrato che le frequenze superiori al campo uditivo hanno un effetto sul cervello. Se confrontati con gli effetti delle frequenze udibili sul cervello, i risultati sono quasi uguali. Il professor James Boyk dell'Istituto californiano di tecnologia ha dimostrato che "un membro di ciascuna famiglia di strumenti (archi, legni, ottoni e percussioni) produce energia fino a 40 kHz o oltre". Le apparecchiature audio convenzionali generalmente limitano le frequenze che possono registrare e riprodurre, da 20Hz a 20kHz. Questo deriva dagli anni '70, quando si stavano creando i compact disk e i supporti di memorizzazione erano molto piccoli. Limitare le frequenze permetteva di risparmiare spazio. La domanda posta in questo libro è: "Preferiamo la musica con contenuti ultrasonici?". Questa domanda nasce dall'idea che, forse, il motivo per cui preferiamo andare a un concerto piuttosto che ascoltare il cd di tale concerto è perché dal vivo abbiamo anche un contenuto di ultrasuoni che influenza il nostro cervello e la percezione della musica presentata.

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