Über Parigi
A scuola ebbi la fortuna di imbattermi in un maestro scettico, un vecchio alto, vestito continuamente d'una palandrana nera, con in testa un cilindro, baffi e pizzo bianchi, occhi neri, larghi e pensosi, impronta di Sileno. Si chiamava Cesare; a spiegare una certa aura di paganesimo che spirava su quel volto largo e sereno, basterà dire i nomi dei suoi congiunti: Volfango e Silvano, Telemaco, Omero, Aristotile, Pindaro e Mentore. Era possibile mai che un uomo, a cui frullavano per la testa i fantasmi ascosi sotto tali nomi, potesse confondersi con le aste, gli zeri e l'abbecedario?
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